Putin Dottor Male
- Dir. Conte Lobbiam
- 3 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 29 giu 2022

Recentemente mi ha scritto la collega Vanessa Kensington, veterana dell’intelligence britannica, per portare la mia attenzione su alcuni articoli circa il sosia di Putin. Insomma, secondo indiscrezioni degli spioni britannici, probabilmente ottenute grazie ad agenti doppi del FSB, del calibro di Ivona Pompilova, il pazzerellone Putin avrebbe assoldato un sosia al fine di fare da esca contro i colpi di stato che – udite, udite – l’apparato militare russo starebbe preparando, ignorando per altro le molteplici voci che vorrebbero lo zar malato di qualsivoglia malattia esista su questa povera, martoriata terra.
Sono piuttosto preoccupato dell’attuale situazione globale. Chiariamoci, sulla guerra non bisognerebbe mai, mai, mai scherzare. Purtroppo, però, parrebbe quasi che i titani (nel senso originale e deteriore del termine) della comunicazione anglosassone non intendano prenderla sul serio.
La questione non è chi sia il buono o il cattivo. Possiamo anche accordarci e decidere che Putin sia il cattivo: legittimo. Sanità mentale vorrebbe però che tale personaggio, insieme al suo entourage, che comprende tutta la Russia (forze armate e popolazione incluse), venissero presi sul serio.

La serietà tipicamente anglosassone (cui si accodano come cagnolini scodinzolanti alcuni europei) ci descrive Putin come un pazzo, un paranoico, circondato di leccapiedi tipici della tradizione sovietica come vista dagli yankee: ubriaconi, incompetenti, baciapile, grassocci. A questo si è poi associato il vecchio mito dell’orda d’oro: gli animali che vengono dalla Siberia, con gli occhi a mandorla, a stuprare e commettere crimini di guerra, mentre i puri ariani ucraini con Totenkopf, Schwarze sonne, e ameni simboli di himmleriana memoria, sembrano essere i novelli eroi (grazie a Dio, o chi per lui, abbiamo ancora gente sana di mente al parlamento greco, che giustamente protesta contro il Presidente ucraino che presenta in video i nazisti di Azov): puri, purissimi, loro si che non commettono crimini di guerra, infatti si sa, i crimini di guerra si possono commettere solo sugli esseri umani, e la propaganda ucraina descrive i russi come subumani (sono interessanti teorie scientifiche che rimembrano un poco cose già viste negli anni 30, ma tant’è), quindi sgozzarli in video, bruciarli vivi, e azioni simili, sono in realtà pura democrazia liberale.
Ora, ammesso che Putin sia praticamente il Dottor Male di Austin Powers, ed è anche dotato del suo Mini-me, immagino vi sia dietro la sua strategia anche un piano per conquistare il mondo. Almeno, questo è quello che ci dicono l’intelligence americana, quella britannica e quella ucraina. Quindi bisogna temerlo.

Mi sovviene tuttavia una contraddizione: se i generali russi sono così idioti da sbagliare tutto, se Putin sta per essere ucciso tramite avvelenamento spacciato per infarto, se le agenzie russe sono così demenziali da non azzeccare un singolo avvelenamento negli ultimi 10 anni (maledetti incompetenti! Tutti in Siberia!), di cosa dovremmo avere paura?
I nostrani espertoni dicono perfino che i vettori per le testate nucleari russe – anche volendo – neanche riuscirebbero a decollare tanto sono vetusti e dotati della tipica tecnologia sovietica, che secondo gli americani è praticamente quella della ACME di Wile E. Coyote (eppure, li ha portati sull’ISS fino all’altro ieri).
Quindi, che cosa temiamo?
In un serale momento di solitudine, forse sollecitato da un calice del mio amato Amarone della Valpolicella, donatomi dalla collega americana Felicity Ladà, mi verrebbe da dire che la “cultura” (le virgolette son d’obbligo) occidentale è divenuta vittima della parodia di sé stessa: descriviamo il mondo secondo l’immaginario dettato dai film, e così ogni avversario si trasforma in una demenziale caricatura che, nella realtà dei fatti, più che dare conto della realtà del nemico, dà conto di quanto la capacità nostrana di accettare la realtà – anche quella più tragica e complessa come la guerra – sia a dir poco infima e di quanto tutto debba essere trasformato in un ridicolo fumetto di supereroi americani.
Purtroppo, non è così. E c’è da augurarsi che la situazione non peggiori: che se questa è l’intelligence e la propaganda nostrana, figuriamoci come potremmo condurre una guerra sul terreno.
(Magari siamo fortunati e il prossimo Ministro della Difesa russo sarà Ciccio Bastardo, invece di Shoigu)
Il vostro Direttore Conte, Lobbiam
(I personaggi citati provengono dalla saga di Austin Powers. Una saga che prende in giro lo spionaggio. O forse no, era un documentario sulle agenzie di intelligence anglosassoni).
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