Mauricio Claver-Carone, l’uomo di fiducia di Trump alla presidenza del BID
- 25 set 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 1 nov 2020

1. Una tradizione interrotta
Dal primo ottobre, Mauricio J. Claver-Carone sostituirà il colombiano Luis Alberto Moreno alla presidenza del Banco Interamericano de Desarrollo (BID).
L’elezione è avvenuta il 12 settembre, durante una riunione online dell’Assemblea dei governatori dell’istituzione multilaterale che dal 1959 lavora per migliorare la qualità della vita in America Latina e nei Caraibi concedendo supporto finanziario e tecnico agli Stati dell’area.
Decidendo di proporre uno statunitense alla presidenza del BID, Trump ha rotto l’accordo non scritto che fino a questo momento aveva orientato tutte le elezioni. In base a tale accordo, infatti, il Presidente dell’istituzione finanziaria sarebbe dovuto provenire da un paese latino-americano, a prescindere dalla quota versata al bilancio annuale. Il meccanismo elettorale prevede che il Presidente sia eletto dal Consiglio dei governatori, composto da un governatore per ogni Stato membro. Come in tutte istituzioni monetarie e finanziarie nate nel II dopoguerra (ad esempio il Fondo monetario internazionale), non è rispettato il principio one man one vote. Difatti, il potere di voto di ogni governatore è proporzionale alla quota con la quale il Paese di appartenenza del governatore contribuisce al bilancio della Banca. Gli Stati Uniti, versando la quota più alta, detengono la percentuale maggiore di voti: circa il 30%. Nonostante ciò, finora avevano sempre rispettato questa tradizione.
2. Chi è il candidato di Trump
Claver-Carone, il primo statunitense della storia ad essere eletto Presidente del BID, è conosciuto per essere un fermo sostenitore della linea dura nei confronti di Cuba e del Venezuela.
Nato in Florida in una famiglia di esiliati cubani, cresciuto a Madrid, la storia familiare e personale di Claver-Carone ha sicuramente influenzato le sue battaglie politiche. Fino a questo momento ha svolto il ruolo di Assistente aggiunto del Presidente Trump e Direttore Senior delle questioni dell’emisfero occidentale nel Consiglio per la sicurezza nazionale del gigante nordamericano. In precedenza, è tato Rappresentante degli Stati Uniti presso il Fondo Monetario Internazionale e Assessore del Sottosegretariato degli affari internazionali nel Dipartimento del Tesoro.
2.1 Claver-Carone e la politica venezuelana degli Stati Uniti
Nel gennaio 2019, il leader dell’Assemblea Nazionale del Venezuela Juan Guaidó sì dichiarò l’unico presidente costituzionalmente legittimo, denunciando le irregolarità delle elezioni che si erano tenute nel maggio 2018. La mossa di Guaidó fu supportata senza indugio dalla Casa Bianca, che aveva rinunciato a riconoscere la legittimità della rielezione di Maduro e che in breve tempo impose nuove sanzioni sui vertici militari venezuelani, sul governo e sui pilastri economici del Venezuela con l’obiettivo di innescare una rivolta, militare o popolare che fosse.

Molti dei sostenitori della linea dura hanno attribuito a Claver-Carone l’adozione di un approccio più aggressivo nei confronti del Venezuela. Secondo Otto Reich, ambasciatore statunitense in Venezuela negli anni Ottanta e sostenitore della linea dura, l’influenza di Claver-Carone sulla politica americana nei confronti del Venezuela si spiega anche perché molti degli altri membri dell’équipe di Trump preposti alla politica estera si sono focalizzati su altri contesti come la Corea del Nord e l’Iran, ritenuti prioritari.
2.2 Claver-Cardone e la politica cubana degli Stati Uniti
Durante il suo secondo mandato, il presidente Obama aveva avviato il disgelo nei rapporti con Cuba attraverso, tra le altre cose, la riapertura delle ambasciate a l’Avana e Washington.
Durante una storica visita nella capitale cubana, nel marzo del 2016, l’allora presidente aveva annunciato l’avvento di “una nuova era” nelle relazioni bilaterali, caratterizzata – tra le altre cose – dalla ripresa dei rapporti diplomatici, interrotti dal 1961; la liberazione di alcuni prigionieri politici accordata dalle autorità cubane; la cancellazione di Cuba dalla lista dei paesi che sostengono il terrorismo, redatta dal Dipartimento di Stato USA; infine, la ripresa dei voli commerciali verso l’isola.

A giugno del 2017, durante un discorso tenuto a Miami, lo storico fortino degli esuli cubani, Trump annunciò di voler realizzare “una Cuba libera”, cancellando la détente voluta dal governo precedente e sostenendo i difensori dei diritti umani, in particolare le Damas de blanco. Da allora, le misure proposte da Trump hanno riguardato: la riduzione delle attività economiche degli Stati Uniti, comprese quelle turistiche; favorire i contatti e la creazione di legami economici tra il settore privato statunitense e quello privato emergente di Cuba; il rafforzamento delle restrizioni di viaggio per gli statunitensi diretti sull’isola; il divieto di effettuare viaggi individuali che erano stati permessi dal governo Obama; la continuazione dell’embargo economico che dura da oltre mezzo secolo e che potrebbe essere rimosso solo con l’approvazione del Congresso. Di recente è emerso, inoltre, che l’amministrazione Trump starebbe considerando di inserire nuovamente l’isola caraibica sulla già citata “lista nera” degli Stati sponsor del terrorismo.
Fondatore e direttore dello U.S. Cuba Democracy Political Action Committee, un comitato che supporta finanziariamente i membri del Congresso affinché promuovano una Cuba libera e democratica, il neoeletto presidente del BID ha maturato una lunga esperienza come lobbista e promotore della linea dura nei confronti di Cuba. Non sorprende, dunque, che la posizione di Claver-Carone sia stata in netto contrasto rispetto alla politica di normalizzazione promossa da Obama e attualmente molto più in linea con la visione di Trump.
3. La reazione del resto dell’America Latina
Nelle settimane precedenti all’elezione, quando già circolava il nome di Claver-Cardone, alcuni paesi latino-americani, tra cui Argentina, Cile, Messico e Costa Rica, avevano richiesto di posticipare l’elezione. Nei giorni precedenti, diversi ex presidenti si erano dichiarati contrari alla nomina del candidato filostatunitense, accusando il presidente Trump di voler imporre il proprio candidato di fiducia per poter controllare l’istituzione. Tuttavia, la candidatura è stata sostenuta da un gruppo di 17 paesi, tra cui Brasile, Uruguay e Paraguay. Le maggiori critiche, nonché le più attese, sono arrivate da L’Avana. Bruno Rodríguez, Ministero degli esteri cubano, ha definito l’elezione “un’offesa per i popoli latino-americani” e l’ha giudicata come il tentativo di dividere la regione e ripristinare la Dottrina Monroe.
Conclusioni
Prima di essere eletto alla presidenza del BID, Claver-Cardone ha contribuito a elaborare la strategia di massima pressione contro Nicolás Maduro in Venezuela. Ha inoltre sostenuto l’inasprimento dell’embargo contro Cuba. Per questo, la sua elezione si inquadra nel più ampio progetto politico-economico che gli Stati Uniti di Trump hanno concepito per la regione latinomaericana e caraibica. Il neopresidente ha commentato la propria elezione dicendo che si tratta di “una vittoria per l’America Latina e per i Carabi”, negando qualsiasi intenzione imperialista e assicurando che continuerà a promuovere i principi democratici. Ci si aspetta che il principale obiettivo della nuova presidenza sia quello di rendere il BID il principale finanziatore dello sviluppo dei paesi della regione attraverso investimenti mirati. L’agenda sarà dunque incentrata sulle strategie per contrastare l’influenza economica di Pechino, sfruttando il trend discendente degli investimenti cinesi registrato nell’area nel 2019, uno degli anni in cui le istituzioni finanziarie cinesi (China Development Bank e China Eximbank) sono state meno attive nella concessione di prestiti ai governi della regione.
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Sitografia
Banca Interamericana, con lo statunitense Mauricio Claver-Carone si rompe una tradizione https://bit.ly/361oQt1
De ofensa califica Cuba imposición por EE.UU. de candidato a Banco Interamericano de Desarrollo https://bit.ly/32HDQdF
Donald Trump Reverses Barack Obama’s Cuba Policy https://bit.ly/3ccWf55
Ex mandatarios reiteran rechazo a candidatura estadunidense al BID https://bit.ly/32IMcBA
Latam calls grow louder to delay regional bank vote, in setback for Trump pick https://reut.rs/2ZOL1Pe
Mauricio Claver-Carone, el polémico lobista cubano-estadounidense que el gobierno de Trump catapultó a la presidencia del BID https://bbc.in/3cbaneX
Mauricio Claver-Carone, elegido primer presidente estadounidense del BID https://bit.ly/2FQbpRu
Mauricio J. Claver-Carone, Presidente electo del BID https://bit.ly/3caS6hQ
Scaling Back: Chinese Development Finance in LAC, 2019 https://bit.ly/3cdBUwg
The Man (And The Mission) Behind Trump’s Clash With Venezuela https://bit.ly/3hIMAnR
Trump’s Pick for Latin Bank Wants to Counter China Influence https://bloom.bg/2FxvYTi
U.S. considers returning Cuba to list of state sponsors of terrorism – source https://reut.rs/3cwwTiH
U.S.-Cuba Relations https://on.cfr.org/2FISZ5f
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